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Interni

Costruita fra il 1662 ed il 1709, su disegno dell’arch. Francesco Martini, la chiesa si sviluppa lungo un’unica navata coperta da volte e chiusa da due file di cappelle laterali. Ogni spazio della navata e delle cappelle è ornato da una fitta decorazione pittorica ottocentesca, eseguita a partire dal 1881 da Giovan Battista Baldi (1837-1890) con l’aiuto del figlio Carlo.
La parte alta della controfacciata è dominata da una grande tela di Alessandro Guardassoni (1819-1888), il Trasporto di Cristo al sepolcro, dipinto attorno al 1855 e qui collocato per volontà dello stesso pittore, così come riportato espressamente nel suo testamento. L’avvenimento è ricordato da una lapide marmorea che si trova sul lato sinistro del tamburo.

Proseguendo in senso orario, da sinistra verso destra, possiamo vedere:

  • Battistero:
    Rrisale al 1921. Il fonte battesimale è stato eseguito su disegno di Arturo Orsoni (1867-1928); sulla parete di fondo, Il Battesimo di Cristo, di autore manierista ignoto (XVI sec.).
  • Cappella della Natività di Maria:
    Alle pareti laterali, due piccole tele: a sinistra “San Fancesco Saverio”, autore ignoto, XIX sec.; a destra “Sant’Antonio di Padova con il bambino Gesù”, autore ignoto, XIX sec. Sopra l’altare si trova la grande tela “La natività della Vergine” di Lavinia Fontana, fine XVI sec.
  • Cappella del Crocefisso:
    Sopra l’altare, crocefisso in cartapesta del secolo XII fra le figure “Madonna Addolorata” e “S. Giovanni Evangelista” in terracotta policroma (XVIII sec.).
  • Cappella dell’Immacolata:
    Sopra l’altare, statua in cartapesta della “Madonna Immacolata”, opera devozionale ma di grande eleganza (XIX sec.)
  • Cappella Gualandi:
    Costruita nel 1851 su disegno dell’ ing. Francesco Gualandi (1821–1902) per collocarvi la veneratissima immagine ottocentesca del Cuore Immacolato di Maria, dipinto devozionale di autore ignoto dell’inizio del sec. XIX.
  • Cappella Maggiore:
    E' la parte di chiesa che ha subito nel tempo le maggiori trasformazioni (1831, 1841, 1851). Ai lati vi sono le due cantorie contrapposte costruite nel 1841: a sinistra vi è inserito un organo fatto costruire dalle monache Gesuate nel 1567 dall’organaro Giovanni Cipri e più volte restaurato; a destra, l’organo costruito da Giuseppe Sarti nel 1841, anch’esso più volte restaurato ( l’ultima nel 2009).
    L’abside semicircolare venne ricavata nel 1851 all’interno di uno spazio sottratto già nel 1831 alla chiesa interna delle monache Gesuate.  Qui si trovano tre tele di Alessandro Guardassoni: Il Battesimo di Cristo, del 1867; La SS. Trinità, del 1881, nell’ancona centrale; La Trasfigurazione, del 1867. Al centro, altare in marmo policromo, posto in sede nel 1851, sovrastato da un’ancona in scagliola a finto marmo. È del 1971 invece il nuovo altare, rivolto verso il popolo, costruito – su disegno di Rodolfo Bettazzi – reimpiegando gli ornati lignei di un altare ottocentesco che si trovava nell’ex coro delle monache.
    I decori a finto rilievo nella parte alta dell’intera cappella sono di Luigi Samoggia (1851), mentre appartengono all’opera del suo allievo Giovanni Battista Baldi i decori delle pareti eseguiti nel 1881. Nel grande catino centrale La Glorificazione della SS. Trinità in Paradiso di Alessandro Guardassoni.
  • Cappella di S. Biagio:
    Sopra l’altare, statua lignea di S. Biagio  vescovo: di datazione incerta, proviene dalla chiesa parrocchiale a lui dedicata soppressa in epoca napoleonica. Nel corso dei secoli, è stata più volta ridipinta.
  • Cappella del Sacro Cuore di Gesù:
    Sopra l’altare, una grande tela di Alessandro Guardassoni (1819-1888) rappresenta il Sacro Cuore di Gesù fra l’angelo custode e san Luigi Gonzaga.
  • Cappella di S. Girolamo:
    Sopra l’altare, Madonna con il Bambino in gloria con i santi Donnino, Francesco, Girolamo e Apollonia (1607), opera del pittore Giovanni Battista Gennari da Cento.         
 
Parrocchia della Santissima Trinità
in Bologna

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